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NOVITA' ASSOLUTA - INEDITO ITALIANO

Il capolavoro di
CARLO CASSOLA
per la prima volta a teatro
ed in esclusiva al
TEATRO STABILE DI GROSSETO

Autore: Carlo Cassola
Adattamento teatrale: Alessandro Gatto
Anno di produzione: 2002
Regia: Alessandro Gatto
Protagonisti: Sabrina Chiozzotto, Mario Di Fonzo, Filippo Fossa
Musiche originali: Marco Bucci
Scene: Damiani Casa
Costumi: gentile concessione della comunità di Nomadelfia
Durata: 100 minuti
Tipo di allestimento: Teatro d'attore
Note di regia: "LA RAGAZZA DI BUBE" trae il suo significato dalla profonda correlazione tra i suoi protagonisti ed il periodo storico in cui questi si muovono. Bube e Mara sono vittime di un processo socio-politico al di sopra della loro comprensione, delle illusioni che pervasero un intero paese nell'immediato dopoguerra, ma proprio all'interno di questa situazione le loro gesta esprimono un così profondo significato umano.
Bube, ha solo 19 anni, è ingenuo, impreparato alla vita "normale" dopo aver vissuto alla macchia come partigiano, dove, ancora ragazzo, ha assunto il ruolo di "Vendicatore" e spinto alla violenza da una visione rivoluzionaria estremista, si ritrova solo in una vicenda che lo stritolerà, abbandonato da chi ha condiviso le sue ideologie ma cerca un ritorno alla normalità, rassegnato a doversi accettare soltanto come assassino. Sicuramente colpevole dal punto di vista giuridico, trova in Mara, essere solitario come lui, un faro nella sua vita e lo sbocciare della tenerezza tra i due sembra pacificare e risolvere tutto. Ma la vita procede altrimenti: Bube subisce processo e condanna.
In Cassola, anch'egli partigiano e da sempre profondo indagatore della condizione umana, non c'è infatti intenzione alcuna di giustificare o addolcire la colpa di Bube, ma solo il tentativo di capirla. E questo tentativo si identifica in Mara, unica consapevole dell'atroce tranello che la vita ha teso al "suo" uomo. Lei condanna la violenza di Bube, ma non lo abbandona e decide, in uno slancio di profondo affetto, di legarsi a lui per sempre, anche se, inizialmente, lo aveva accettato per caso, quasi per gioco. Nell'amore e nel dolore trova la sua maturazione di donna e finisce per accompagnare Bube nel suo destino scegliendolo come proprio. In questo sacrificio Mara esprime l'importanza della vita.
Un senso di catastrofe negativa accomuna Mara e Bube sin dall'inizio dell'opera, vera elegia sul destino con cui, in ogni istante del nostro cammino ci confrontiamo, come quei due ragazzi che, sconfitti, trovano dignità, coraggio ed amore sufficienti per far fronte alle enormi aspettative che la vita aveva giocato su di loro.
Così, come l'idea del romanzo è nata da un'intervista alla reale protagonista, anche l'adattamento teatrale è vissuto come una lunga confessione intima di Mara, un dibattito tra pubblico e privato, uno stralcio esistenziale retrospettivo regolato dalle parole, dai ricordi e dalle emozioni di una Mara adulta. E solo nell'immaginario e nostalgico abbraccio finale, tra lei e la sua giovane alter ego, si scioglierà l'ellissi del racconto, regalando alla Mara adulta una rinnovata convinzione nelle scelte di allora.
(Alessandro Gatto)
  La ragazza di Bube
- La locandina -
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