Il berretto a sonagli
DOPO OLTRE 50.000 SPETTATORI ENTUSIASTI E 5 ANNI DI RAPPRESENTAZIONI
S
I CHIUDE IL CICLO DI GRANDI SUCCESSI DEL CAPOLAVORO PIRANDELLIANO

La compagnia esprime il suo riconoscimento al drammaturgo e regista Alessandro Gatto per la chiave di lettura misteriosa ed affascinante che ha reso famoso lo spettacolo in tutta Italia.

Autore: Luigi Pirandello
Adattamento teatrale: Alessandro Gatto
Anno di produzione: 2001
Regia: Alessandro Gatto
Protagonisti: Sabrina Chiozzotto, Luca Pierini
Scene: Sergio Riccucci
Costumi: Rita Della Monica
Durata: 90 minuti
Attori in scena: 6
Fascia d'età: oltre gli 11 anni
Tipo di allestimento: teatro d’attore
Trama dell'opera: Beatrice, figura forte e superba, viene istigata da una donna di paese alla vendetta nei confronti del marito, dopo la rivelazione del tradimento di quest’ultimo con la moglie del fedele commesso di bottega, Ciampa. Sull’onda emotiva, organizza una trappola per far cogliere in flagrante marito e amante, pur consapevole di mettere così in piazza la reputazione di due famiglie. Un errore nell’esecuzione fa sì che la trappola non funzioni e, addirittura, si ritorca contro di lei che aveva ordito la trama alle spalle di tutti. Coloro i quali dovevano subire il danno ne escono puliti, chi voleva provocarlo lo subisce; ma l’unico che avrebbe voluto risolvere tutto facendo ricorso all’uso civile della parola, il commesso Ciampa, ne esce distrutto. Rimane un unico modo per riportare tutto alla “normalità” ... la follia.

Note: Innovativa e geniale rilettura di uno dei capolavori del maestro italiano di inizio secolo. Una delle sue opere più complete e conosciute, una vera e propria poesia sul destino e sull’impotenza umana nei confronti di quest’ultimo. Un destino che percorre l’opera in ogni suo meandro, svelando la debolezza di tutti i personaggi, l’incertezza delle loro scelte, la spaventosa evidenza dei compromessi umani, mostrando come, in qualsiasi momento, si sarebbe potuti arrivare a tutto tranne che alla follia finale. Travolgente storia di una donna e della sua malriuscita vendetta che la trasforma da carnefice a vittima di se stessa. Figure forti in alcuni momenti e sfumate in altri, ma sempre pervase tutte dall’ombra inquietante della follia, schiave dei loro bisogni pur autolesionisti, tutte imparentate nel voler spiare rimanendo inevitabilmente spiate, nude, sole, indicate per la miseria del loro essere. Continuamente attraversate dall’insania, unico nodo comune dell’esistenza umana. Pirandello è l'autore italiano più frequentemente “visitato”, ma quasi sempre viene rappresentato convenzionalmente, per quella che è la sua connotazione, anche scenica, più classica, usuale e ripetitiva. Questa versione, pur lasciando il testo invariato, estirpa l’opera da ogni riferimento spazio temporale, trasportandola in un luogo non precisato, in un periodo non identificabile. In questo modo il testo stesso assume il ruolo di protagonista. Attraversato da momenti di forte confronto tra le figure più caratteristiche (Beatrice, Ciampa e Fifì), rende al massimo il carattere di ciascun protagonista; personaggi forti, pervasi da momenti di schizofrenia, o lucidi al limite del paradosso, edonisti, appariscenti o schivi, sornioni, riluttanti ad esibirsi, chiusi, oppure impetuosi, urlanti, infine silenziosi ... troppo silenziosi per non avere, in verità, qualcosa da dire.
(Alessandro Gatto)
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